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(Ultimo
aggiornamento: Mercoledì 16/05/2007)
La missione
dell’Università:
produrre e trasmettere sapere
e conoscenza
L’Università è il luogo in cui si sviluppa la ricerca, si promuove la circolazione e il confronto delle idee e si permette al territorio di mantenere il contatto con la dimensione universale del sapere.
L’Università è il luogo in cui le conoscenze si trasferiscono all’esterno, in molte direzioni, verso una pluralità di soggetti: verso i ragazzi e le ragazze che devono completare il loro ciclo formativo, prima di affacciarsi al mondo del lavoro; verso le imprese che con la conoscenza alimentano il motore dell’innovazione; verso gli uomini e le donne che vogliono continuare a conoscere per migliorare la loro professionalità, per cercare nuove strade, per migliorare la qualità della vita.
Le Università sono chiamate a svolgere un compito grandioso e complesso che le carica di enormi responsabilità verso il territorio che le ospita e più in generale verso l’intero Paese.
Il fallimento o il successo di un’Università si ripercuotono in modo rilevante sul territorio e gli effetti, positivi o negativi che siano, durano molto a lungo.
L’Università deve essere ben radicata nel territorio, ne deve conoscere problemi e vocazioni, ma deve anche interpretarne le potenzialità ancora non espresse, disegnandone i contorni, riempiendole di contenuti. L’Università deve progettare la propria crescita e il proprio sviluppo in armonia con la crescita e lo sviluppo del territorio, non solo per quel che è, ma anche per come si sogna che un giorno potrà diventare. Ma l’Università deve anche saper guardare lontano, molto lontano, ai confini del sapere, per capire come sarà il mondo, per non perdere il contatto con esso.
Deve quindi fare crescere le sue diverse anime in modo intelligente. Guardano al presente e al futuro.
Al territorio in cui si vive e al mondo intero. Risolvendo i problemi dell’oggi, senza rinunciare a quelli del domani.
L’Università non è e non potrà mai essere un’azienda. Questa visione è ormai obsoleta e deve essere definitivamente abbandonata. Il prestigio di un’Università non può essere basato solo ed esclusivamente sul numero di laureati o sul numero di pubblicazioni o su altre grandezze oggettive, ma si basa in larga misura sulle valutazioni soggettive, che si costruiscono nel tempo, circa la qualità della didattica erogata, l’efficacia delle ricerche sviluppate, la bontà dei servizi offerti, la rilevanza del contributo dato allo sviluppo della realtà circostante.
L’Università
deve costruire
un progetto per il suo sviluppo,
un progetto per il suo sviluppo,
utilizzando al meglio le risorse disponibili, senza improvvisazioni, senza seguire le mode del momento o l’uzzolo di qualche improbabile profeta. Deve costruire un progetto di ampio respiro che coinvolga tutti quelli che in essa lavorano e vivono. Un progetto da costruire insieme al territorio.
L’Università della Calabria non ha un progetto chiaro e condiviso, e questa assenza si ripercuote sulle scelte che di volta in volta vengono compiute, che sono, in troppi casi, il frutto di mediazioni e compromessi dettati dagli equilibri del momento, piuttosto che fasi di attuazione di un progetto di lucida e trasparente prospettiva.
La scelta del Rettore di privilegiare il controllo capillare e minuto di ogni battito d’ali a discapito del libero dibattito e di un proficuo confronto, incidono fortemente sulla casualità delle scelte, che in molti casi appaiono finalizzate a consolidare tale controllo.
È necessario perciò costruire un progetto strategico
di sviluppo dell’Università, mobilitando nella sua preparazione e nella sua attuazione tutti i docenti,
il personale tecnico e amministrativo, gli studenti.
Un progetto da condividere con il territorio, che riconosce sempre più il ruolo sociale della nostra Università.
Un progetto che sia compatibile con la crescita e lo sviluppo di un sistema universitario regionale, sempre più ricco, articolato e integrato.
Un progetto che armonizzi:
- la primaria esigenza
di una ricerca
di alto livello in tutti i settori, con punte di straordinaria eccellenza
che vanno salvaguardate, potenziate e
incrementate nel loro numero
- lo sviluppo di una didattica di alta
qualità in tutti i settori, con percorsi formativi di eccellenza
- l’efficienza delle strutture
tecniche e amministrative di supporto
- il trasferimento
dell’innovazione al sistema
produttivo
- la formazione continua
- la valorizzazione delle risorse umane
- la centralità degli
Organi di governo.
Un progetto che definisca in modo chiaro gli obiettivi che intende perseguire,
i percorsi attraverso i quali raggiungerli e che si articoli in progetti settoriali per la didattica. per la ricerca, per la valorizzazione delle risorse umane, ecc.
Il mio primo impegno sarà predisporre un progetto strategico per lo sviluppo dell’Università della Calabria
È
necessaria
una politica di bilancio oculata e trasparente
una politica di bilancio oculata e trasparente
per alimentare finanziariamente il progetto strategico di Ateneo. Una politica di bilancio capace di prevedere, in modo affidabile, le entrate e le uscite strettamente necessarie per la gestione del personale e per il funzionamento, e di individuare su tali basi tutte le risorse disponibili per l’attuazione progressiva del progetto.
È necessaria cioè una netta inversione di tendenza rispetto alla situazione attuale. Infatti, ogni anno in sede di bilancio preventivo la proposta del Rettore contiene: la sistematica sottovalutazione delle entrate, la sistematica sottovalutazione degli avanzi di gestione dell’anno precedente, la sistematica sopravalutazione delle spese per il personale. Ne consegue una enorme sottostima delle risorse disponibili, da destinare ad una corretta pianificazione delle attività didattiche e scientifiche e all’attuazione di progetti di sviluppo dell’Università in termini di personale e mezzi.
L’attuale
livello di programmazione
e di pianificazione appare inadeguato,
e di pianificazione appare inadeguato,
Documenti di riferimento:
- Programma
elettorale
del professore Latorre in
occasione delle elezioni del 2003, programma
largamente disatteso.
- Relazione
di
accompagnamento al bilancio preventivo, l’ultimo è
del 2006 ed appare molto generico e lacunoso.
- Il Presidente della
Repubblica Giorgio
Napolitano: Ricerca
e innovazione, formazione permanente e alta formazione, tutto questo
non può rimanere soltanto una enunciazione.
- "CONCORSI E
CARRIERE, COSÌ CAMBIO L'UNIVERSITÀ" - Intervista del Ministro Mussi al
quotidiano "Il Messaggero" di Anna Maria Sersale.
- Futuro e
realtà dell’Università e della Ricerca di Fabio
Mussi, Ministro dell’Università e
della Ricerca, pubblicato sulla rivista "Atenei".
- Giovani,
talento, ricerca di Luciano
Modica, sottosegretario Ministero
dell’Università e della Ricerca.
- Cambiare nel
presente, per restare nel futuro - Intervento del prof. Luciano Modica.
Discorso alla giornata di lavoro "Università Italiana -
Università Europea" presso
l'Università di Camerino.
- Estratto
dell'intervento del Sottosegretario
all'Università e alla Ricerca, Prof.
Luciano Modica, al
Seminario sulla valutazione dell'Università e della
Ricerca.
- Il
Decreto
Ministeriale 10 aprile 2006 (ritirato),
recante “Definizione
delle linee generali di indirizzo della programmazione delle
Università per il triennio 2007-2009”.
- La relazione del Nucleo di valutazione dell’Università della Calabria.
La lettura di questi documenti conferma la necessità inderogabile di predisporre il
Progetto
strategico di ateneo